di Andrea Riscassi
Era stata annunciata come la grande novità televisiva della tappa di Madonna di Campiglio della Coppa del Mondo di Sci maschile. E così è stato, ma da protagonista negativo. Il drone per le riprese è caduto sulla pista sfiorando lo sciatore austriaco Marcel Hirscher è stato l’evento mediatico della gara. Il drone, con telecamera annessa, era ovviamente di Infront Media Sports che da anni ha l’esclusiva delle riprese anche degli sport invernali.
La Rai, che questi eventi li trasmette in diretta, ieri aveva un proprio regista con alcune telecamere dedicate. È solo grazie a queste immagini (le cosiddette “personalizzate Rai”) e ai loro replay (che il regista Rai ha richiesto e mandato in onda) che gli spettatori hanno potuto vedere la scena che per fortuna non è stata letale per lo sciatore austriaco. Nei replay di Infront la scena del drone caduto non è infatti mai più comparsa.
Come Usigrai, nel nostro recente congresso di Padova, abbiamo denunciato il monopolio delle immagini sportive e i rischi della regia unica. Quanto successo ieri a Madonna di Campiglio, con alcune immagini oscurate, è ciò che accade ogni domenica negli stadi di calcio dove non vengono mostrati gli striscioni polemici, le curve che scioperano e gli stadi vuoti.
Ne va quindi della completezza dell’informazione. Ne va della qualità delle immagini che la Rai trasmette. E quanto successo nella Supercoppa a Shangai (una partita che ha ridicolizzato l’immagine di chi l’ha prodotta) è tuttora senza colpevoli.
Chiediamo quindi alla Direzione generale della Rai di operarsi perché la titolarità degli eventi sportivi che la Rai manda in onda torni nelle mani dei dipendenti Rai, coi loro mezzi, i loro operatori, i loro registi. Unica garanzia perché i nostri giornalisti possano svolgere il loro lavoro di servizio pubblico e quindi perché i cittadini abbiano una informazione davvero completa.