Gli errori e i ritardi che denuncia Verdelli hanno una causa molto chiara: il mancato ascolto delle redazioni, di chi fa il lavoro sul campo.
Giusto partire dal prodotto e dai programmi. Ma vanno costruiti con chi poi li deve realizzare.
Se davvero vuole far fare alla Rai Servizio Pubblico il salto nel futuro, è indispensabile ascoltare chi conosce bene lacci burocratici e sprechi che hanno impedito le riforme necessarie e urgenti.
Per fare una informazione completa servono mezzi, risorse, investimenti, serve riportare l’informazione di rete nella titolarità giornalistica, serve una presenza capillare nei territori in Italia e all’estero, serve dire basta allo stapotere di agenti e società di produzione, serve una seria strategia multipiattaforma e crossmediale.
I prossimi Direttori scelti con selezione pubblica? Bene. Strano non sia stato fatto per reti e Rai Sport. Qualunque procedura fondata su merito e trasparenza trova il pieno sostegno dell’Usigrai. Anche perché in Rai ci sono eccellenti professionisti, che hanno assicurato il primato del Servizio Pubblico in questi anni, e quindi con idee e storia in grado di ridisegnarlo e costruirlo anche per i prossimi anni.
L’Esecutivo Usigrai