Spiace assistere, in prima serata, a semplificazioni non degne del servizio pubblico. Spiace vedere come due personalità che hanno segnato la storia della televisione di questo Paese siano proiettate più verso il passato che verso il presente, e trovino difficile accogliere nuove sensibilità e richieste.
In pochi minuti Loretta Goggi e Bruno Vespa liquidano il “politicamente corretto” senza approfondirne le radici: le sensibilità di oggi sono evidentemente diverse da quelle di cinquant’anni fa, come quelle di cinquant’anni fa erano diverse da quelle dei decenni precedenti. Ogni epoca è portatrice di nuovi valori e riflessioni che portano a interrogarsi su abitudini e usi adottati fino a quel momento: non si tratta di cancellare il passato, ma di riflettere e cambiare, eventualmente, in considerazione delle nuove sensibilità emerse. Certamente è possibile non condividere alcune rivendicazioni di larghe parti della società, ma bollarle come “ridicole” è offensivo.
Segnaliamo inoltre che nella lingua italiana non esiste il genere neutro: il maschile sovraesteso resta comunque maschile, e indicare una donna come “ministra” vuol dire solo applicare le regole della grammatica. La lingua non è un codice immutabile: come ogni aspetto della società cambia e si evolve nel tempo.
Cpo Usigrai