Fare retromarcia su uno scoop giornalistico è un errore.
Era prevedibile una reazione dei russi a notizie non gradite, ma l’informazione è fatta di queste cose.
Dalle ricostruzioni sulla stampa la Rai appare ogni giorno di più come il campo di battaglia di governo e partiti. E così anche uno scoop internazionale viene trasformato in un regolamento di conti tra forze politiche. Non è accettabile.
Rivendichiamo con forza, anche in questa vicenda, l’indipendenza dell’informazione di servizio pubblico dalle scelte politiche e di governo.
Lo abbiamo fatto quando i vertici Rai scelsero di chiudere le corrispondenze da Mosca e non difesero i colleghi dalle accuse di filoputinismo, lo facciamo ora a difesa della professionalità di colleghe e colleghi impegnati nel difficile racconto di ogni conflitto.