La Rai ostaggio dei partiti e del governo su vertici e risorse. Il Parlamento vari la nuova legge voluta dall’Europa per restituire la Rai ai cittadini

Un’azienda bloccata dai veti dei partiti. Un vertice aziendale che non ha ancora la presidenza, la maggioranza che fa braccio di ferro sul canone e si spacca in commissione bilancio del Senato, la manovra finanziaria, contrariamente a quanto previsto dal Media Freedom Act Europeo sull’indipendenza delle risorse per il Servizio Pubblico Radiotelevisivo, interviene chiedendo di tagliare per legge le spese sul personale Rai.

Non una parola e nemmeno una vera iniziativa per superare lo stallo in cui hanno portato l’Azienda.

LA Rai trasformata nel campo di battaglia dove regolare i conti tra i partiti della maggioranza è uno spettacolo indecoroso e pericoloso allo stesso tempo, per gli oltre 10mila dipendenti e per i cittadini a cui quotidianamente sono garanti informazione e intrattenimento a livello nazionale e regionale su tutto il Paese.

Un presidio di democrazia al servizio della comunità nazionale che rischia, in questo gioco dei veti incrociati, di pagare un prezzo altissimo in termini credibilità e efficienza.

Serve un passo in avanti da parte di tutti per uscire dallo stallo.

Si metta da parte la logica della spartizione e si fissino i paletti della riforma con tempi certi per l’approvazione della nuova legge che garantisca autonomia dei vertici e delle risorse economiche, in linea con il regolamento Europeo sui Media che ad agosto del nuovo anno diventerà operativo.

Esecutivo Usigrai