Una delegazione dell’Esecutivo UsigRai ha partecipato nella sede di Libera a Roma all’inaugurazione della mostra fotografica itinerante dedicata al lavoro di Andy Rocchelli, il fotoreporter italiano ucciso dall’esercito ucraino in Dpnbass nel 2014.
Il lavoro di Andy, come quello di tutti i giornalisti impegnati nel racconto delle guerre, è particolarmente prezioso perché squarcia il velo della propaganda bellica che nasconde le responsabilità degli eserciti nei massacri delle popolazioni civili.
Andy, insieme all’attivista per i diritti umani Andrei Mironov, fu bersagliato per 40 minuti dall’esercito ucraino, all’epoca impegnato contro i separatisti filorussi.
Una sentenza dice che l’uccisione di Andy Rocchelli fu un crimine di guerra, anche se nessuno è stato condannato per quell’omicidio.
Da allora poco o nulla è stato fatto dai governi per evitare che le pettorine ‘Press’ dei giornalisti, degli operatori, dei fotografi diventassero bersagli da colpire.
Le foto presenti alla mostra testimoniano l’imparzialità, la dedizione alla verità, l’attenzione ai più fragili, che Andy Rocchelli sapeva mettere nel racconto per immagini.