Si è svolta oggi l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, presso la sede di Via Pietro Cossa 41, a Roma. Ha presieduto la seduta il Coordinatore della Conferenza delle Assemblee legislative e Presidente del Consiglio regionale dell’ Umbria, Eros Brega.
Partecipano i Presidenti: Piero Lacorazza (Basilicata), Franco Iacop (Friuli Venezia Giulia), Michele Boffa (Liguria), Raffaele Cattaneo (Lombardia), Vincenzo Niro (Molise), Valerio Cattaneo (Piemonte), Alberto Monaci (Toscana), Emily Rini (Valle d’Aosta); inoltre erano presenti il Vice Presidente Roberto Bizzo (Bolzano) ed il Consigliere questore Mario Mazzotti (Emilia Romagna).
L’Assemblea ha approvato un ordine del giorno in materia di “Servizio pubblico radiotelevisivo e mantenimento delle sedi regionali della RAI” impegnandosi a sensibilizzare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro dell’’economia al fine di salvaguardare l’articolazione regionale del servizio pubblico radiotelevisivo RAI e la permanenza di tutte le sedi regionali, garantendo così il costante presidio informativo ed il livello professionale.
La Conferenza ha continuato il confronto sui temi delle riforme costituzionali in vista della ripresa dei lavori parlamentari prevista per il 28 Maggio.
Nella stessa seduta è stato designato quale componente titolare della delegazione italiana in seno al Comitato delle Regioni il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo.
Ordine del Giorno
Oggetto: Servizio pubblico radiotelevisivo e mantenimento delle sedi regionali RAI
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita in Assemblea plenaria il 16 maggio 2014 a Roma
premesso che
- l’emittenza radiotelevisiva di ambito locale rappresenta un ruolo fondamentale ed insostituibile di valorizzazione e promozione delle culture regionali e locali, nel quadro dell’unità politica, culturale e linguistica del Paese così come previsto dal Dlgs 177/2005 ;
- la società concessionaria pubblica deve comunque essere articolata in una o più sedi nazionali e in sedi in ciascuna regione e, per la Regione Trentino Alto Adige, nelle province autonome di Trento e di Bolzano;
considerato che
- le strutture radiotelevisive nelle loro articolazioni regionali hanno rappresentato in tutti questi anni garanzia di qualità del servizio, pluralismo di informazione, valorizzazione dei territori e delle loro rappresentanze istituzionali;
- la promozione delle minoranze linguistiche previste dalla legge 482/1999 è ripresa dal dlgs 177/2005 al fine di garantire la diffusione di trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano e la provincia autonoma di Trento, un lingua francese per la regione autonoma Valle d’Aosta, in lingua slovena per la regione Friuli Venezia Giulia;
rilevato che
- il D.L. 66/2014 “misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” prevede all’art.21 per la RAI S.p.A. l’obbligo unicamente di garantire l’informazione pubblica a livello nazionale e regionale e non più di articolare il proprio servizio in più sedi nazionali con sedi in ciascuna regione, aprendo la strada così alla possibile chiusura di più sedi regionali; e che di fatto la modifica prevista dal DL 66/2014 al comma 2 lettera p) della legge n. 112/2004, abroga l’obbligatorietà per la RAI di avere una sede in ogni Regione;
preso atto
- della necessità di revisione della spesa pubblica che può prevedere razionalizzazioni di spesa anche per la RAI spa come previsto dal piano del Commissario per la spending review;
si impegna
1) a sensibilizzare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro dell’’economia al fine di salvaguardare l’articolazione regionale del servizio pubblico radiotelevisivo RAI e la permanenza di tutte le sedi regionali, garantendo così il costante presidio informativo ed il livello professionale;
2) ad attivarsi presso il Parlamento al fine di tutelare il principio fondamentale del mantenimento dell’informazione regionale come corretto svolgimento del Servizio pubblico e del pluralismo dell’informazione.