di Liana Mistretta
Nelle zone di crisi dove noi giornalisti siamo chiamati a raccontare la realtà, le prime persone che incontriamo al nostro arrivo sono spesso gli operatori umanitari. Loro, come noi, sono esposti ai tanti rischi che comportano guerre, catastrofi naturali, situazioni di crisi in generale.
Ogni anno il 19 agosto le Nazioni Unite ricordano tutti gli operatori umanitari che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro. La data scelta per la Giornata Mondiale Umanitaria, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ricorda l’anniversario del bombardamento della sede ONU a Baghdad il 19 agosto del 2008, un’occasione per richiamare l’attenzione sulle esigenze umanitarie e sull’importanza della cooperazione internazionale.
Un’occasione anche per noi giornalisti del servizio pubblico per ricordare quanto sia importante la nostra presenza sul campo, il nostro racconto quotidiano di tutte quelle realtà dove i diritti umani e la vita stessa sono a rischio. Crisi spesso dimenticate che hanno invece conseguenze sempre più dirette anche nelle nostre vite di ogni giorno. Le nostre voci sul campo sono uno strumento prezioso anche per le tante organizzazioni internazionali e ONG che operano nelle zone di crisi, una voce in più per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi del mondo e le loro possibili soluzioni.
Quest’anno l’ONU e il World Food Programme insieme al governo svizzero celebrano la Giornata Mondiale Umanitaria all’Expo di Milano. La sicurezza alimentare, filo conduttore dell’Expo 2015, è infatti anche uno dei temi chiave di ogni campagna umanitaria.
#ShareHumanity è l’hashtag scelto questo 19 agosto per lanciare una campagna di sensibilizzazione che mira a creare un mondo più umano nel quale tutti siamo chiamati a dare un contributo con il nostro lavoro. La conferenza internazionale organizzata dalle Nazioni Unite presso il padiglione svizzero dell’Expo 2015 (19 agosto, ore 16.30) potrà anche essere seguita su Twitter.
Una conferenza interattiva nella quale ogni ospite sceglierà una parola chiave per descrivere le possibili soluzioni alle tante crisi umanitarie: solidarietà, ispirazione, dignità, imparzialità, compassione sono alcune delle parole selezionate fin ora. Chiunque, all’Expo o da casa, potrà via twitter proporre suggerimenti o rivolgere domande ai protagonisti della conferenza (@Wfp, @Expo2015 #ShareHumanity) .