di Carlo Verna
E’ un momento difficile a Napoli. “Il sangue sulla città” titola “Il Mattino” il principale quotidiano partenopeo,evocando un po’ Rosi e il suo celebre “Le mani sulla città”. Boss giovanissimi cercano spazio creando un clima di terrore e determinando vittime innocenti come il 21 enne Luigi Galletta,meccanico incensurato,che avrebbe negato al clan qualche lavoretto illegale.Scontri fra clan anche in curva durante il match fra gli azzurri e la Sampdoria e poi morti ammazzati e cronaca nera.
Una cronaca che dà fastidio.”Il Roma” è il più antico quotidiano del Mezzogiorno e da sempre ha nel racconto della vicende di nera, oltre che nello sport il suo punto di forza. Un quotidiano che resiste alla crisi dell’editoria con tanti sacrifici da parte dei suoi giornalisti e soprattutto grazie alla loro professionalità.
Il direttore Antonio Sasso è stato riconosciuto come un “maestro” anche dal ben più forte, ma pur sempre concorrente “Il Mattino”. Fabio Postiglione è la punta di diamante della cronaca giudiziaria. Puntuale,senza tentazioni di autocensura. Uno che dà fastidio ai clan che non vogliono si parli troppo dei lori traffici e delle loro alleanze mutanti.
Se si rileggono gli scritti di Giancarlo Siani, si capisce come proprio puntualità e dovere di cronaca senza timori ne determinarono la condanna a morte da parte della camorra. Ecco perché il rilevante danneggiamento dell’auto del giornalista del Roma,dopo vari altri più piccoli dispetti viene vissuto con inquietudine. Perciò sia Ordine che sindacato a Napoli hanno reagito, stringendosi intorno al collega con lo slogan o se si preferisce l’hastag “SiamotuttiFabioPostiglione”.
Perché diventi vera “scorta mediatica” la vicenda deve, però,superare il Garigliano. L’appello doveroso è perché sia presa in carico da sindacati,movimenti e associazioni che fanno della tutela della libertà di stampa elemento fondante.