di Daniela de Robert
Maria Grazia ci ha lasciati. In silenzio, con discrezione, così come ha vissuto anche i momenti difficili.
Negli ultimi tempi, quando le forze glielo consentivano, la vedevamo al Tg2, al lavoro per la rubrica “Tutto il bello che c’è”, una finestra sulle buone notizie, o nella sua redazione Cultura con la passione per i libri che ha portato avanti con i servizi nel giornale e con la rubrica Achab Libri.
La vedeva anche il pubblico da casa. Da anni quello di Maria Grazia è stato uno dei volti del Tg2.
Conduttrice e inviata, era convinta che l’informazione debba dare voce e visibilità ai più deboli, che la televisione sia essa stessa cultura e debba favorire la diffusione della conoscenza, dell’arte, della letteratura, dei racconti, del piacere di viaggiare e conoscere il mondo attraverso le parole scritte.
Maria Grazia amava il suo lavoro, il nostro lavoro. E ha sempre cercato caparbiamente di portare anche dentro i telegiornali, spesso contro corrente, il magico mondo del bello attraverso l’arte di cui l’Italia è così ricca o la letteratura, ma anche attraverso il racconto delle storie di donne e uomini famosi o di gente comune, di adulti o di bambini, di italiani o di stranieri arrivati nel nostro paese con viaggi difficili e dolorosi.
Credeva nel bello della vita. E lo ha fatto sino all’ultimo.