#Giulio Regeni, dottorando e autore di corrispondenze per alcuni media italiani, stava realizzando al Cairo inchieste scomode che ricostruivano molti angoli bui e forse per questo è stato preso, torturato e ucciso. Sono ancora troppe le contraddizioni e le oscurità nelle versioni fornite dalle autorità egiziane.
E Come denunciano tutte le organizzazioni per i diritti umani e la libertà d’informazione, da Amnesty a Reporters sans Frontieres, in Egitto centinaia di attivisti, sindacalisti, blogger, intellettuali, vengono arrestati ogni giorno, spesso torturati, centinaia di loro scompaiono nel nulla senza che nessuno possa chiederne conto. Vogliamo quindi ridare forza e voce a quelle inchieste per costringere le autorità egiziane a ricercare davvero fino in fondo verità e giustizia, per Giulio e per tutte le vittime della cieca repressione”.
“Listiamo a lutto i nostri siti, i nostri profili Facebook e Twitter, dedichiamo a Giulio, e non solo oggi, l’apertura e chiediamo a voce alta alle autorità egiziane con un’azione virale attraverso mail, web e social, verità e giustizia per #Giulio Regeni”. A scriverlo in una nota Elisa Marincola e Stefano Corradino, portavoce e direttore di Articolo21.
“Rilanciamo quindi l’appello di uno degli organizzatori della manifestazione che si è tenuta ieri per#GiulioRegeni davanti all’ambasciata italiana in Egitto: “Per favore, insistete nella ricerca della verità e delle responsabilità dei colpevoli, per darci la speranza che un giorno, insieme, potremo restituire i loro diritti a tutti i Giulio”.