Leggiamo indiscrezioni su piano industriale e piano news.
Legittimo e corretto che il CdA ne discuta.
Ma questo sta avvenendo in totale assenza di discussione sul piano risorse umane: centinaia di persone aspettano che la Rai dia loro finalmente il “giusto contratto”.
Nessun progetto può esistere se non si sana lo scandalo dei tantissimi lavoratori che lavorano con finti contratti atipici o con contratti che non corrispondo al lavoro che fanno e quindi senza le tutele che spettano loro.
In merito a presunte novità sul settore news, ricordiamo che nulla potrà esser fatto senza l’adeguato confronto con le redazioni e il sindacato.
Ma da subito diciamo che non accetteremo nessun riduzione di spazi affidati alle testate, e men che meno scorpori ingiustificati (come quello trapelato di Radio1).
Altrettanto chiaramente diciamo che – come abbiamo sempre dichiarato – se la Rai vuole discutere accorpamenti deve prima ottenere la riforma dei meccanismi di nomina dei vertici (Ad, Presidente e CdA) – superando la scellerata legge Renzi – e risorse adeguate, certe e di lunga durata (ancor di più dopo la sconfitta subita nella ultima legge di Stabilità nel silenzio colpevole e complice dell’attuale vertice).
Tra l’altro, emerge la totale confusione di nomine di direttori appena fatte, piani editoriali autorizzati dal CdA, e linee guida aziendali che vanno in tutta altra direzione.
L’esecutivo Usigrai