di Monica Pietrangeli (CpO Usigrai)
Un’indagine sulle molestie. La prima in Italia sul mondo dei media. È stata condotta attraverso questionari anonimi, elaborati sotto la guida autorevole della statistica Linda Laura Sabbadini. Hanno risposto 1132 giornaliste di quotidiani, agenzie di stampa, radio, televisione, pari al 42% del campione.
L’ha realizzata la Commissione Pari Opportunità della Fnsi. E l’Usigrai – come gli altri istituti di categoria e l’Agcom – lo ha appoggiato nella convinzione che quello della raccolta di dati sia un passaggio fondamentale per capire la portata del fenomeno e per contrastarlo. Ebbene ora i risultati ci sono e sono peggiori di quanto ci aspettassimo. Li potete leggere integralmente nel resoconto grafico che riportiamo in allegato.
Qui ne segnaliamo soltanto alcuni, significativi.
L’85% delle intervistate ha subito molestie nel corso della vita professionale in ambito giornalistico – un arco che va dalle battute alle minacce vere e proprie. Il 42% negli ultimi 12 mesi. Se nella maggior parte dei casi si è trattato di un singolo episodio (46% negli ultimi12 mesi) è particolarmente preoccupante il 13,4% che ha risposto di subirne da oltre due anni. I molestatori sono per il 98,6% uomini. Oltre il 70% di loro ricopre incarichi superiori a quello della donna che ha subito la molestia. Per quello che riguarda l’informazione televisiva le donne che hanno subito molestie sono il 35,9%.
Questi risultati riguardano tutti. Anche le redazioni della Rai. A riprova del fatto che la richiesta della Cpo Usigrai di adottare un codice anti molestie in azienda fosse un’intuizione giusta. Ora il codice c’è. Anche se non ne è stata fatta una grande pubblicità. È stato elaborato dalla Cpo Usigrai e da quella Rai e accolto dall’azienda. Uno strumento necessario ma non sufficiente senza la parte operativa, la consigliera di fiducia, figura esterna all’azienda, che sia in grado di raccogliere le segnalazioni, di farsene carico e trovare una soluzione. E aiutare le colleghe (e i colleghi) a rompere il silenzio visto che, sempre secondo i risultati del questionario, il 40% delle donne che subisce molestie non ne parla con nessuno.
La Rai, dopo più di un anno dall’entrata in vigore del codice, ha iniziato, per quanto ne sappiamo, a valutare le carriere professionali di alcune candidate. Ci auguriamo che il processo si acceleri e che ci si doti presto di questo strumento di contrasto. Che da solo, lo sappiamo, non basta. Serve anche promuovere la formazione dei dipendenti e delle dipendenti sui temi della parità di genere e del rispetto, lo chiede del resto anche il contratto di servizio.