Fa piacere leggere grande dinamismo dell’Amministratore Delegato, e anche un rinnovato interesse per le risorse interne.
Per quel che riguarda le risorse interne, la prova è alle porte: dai palinsesti capiremo se è l’ennesimo slogan o finalmente si fa sul serio.
Al momento noi continuiamo a leggere che le carte le danno agenti, società di produzione, e in qualche caso società di comunicazione e pubbliche relazioni.
Sui grandi piani di intervento, ancora un volta non leggiamo nulla sull’informazione.
Eppure ci sono emergenze assolute da affrontare.
A partire da un piano web fermato e lasciato arenare senza risorse.
Così come sul rispetto dei valori e degli impegni del Contratto di Servizio, c’è una comoda distrazione.
Non vorremmo essere di fronte ad annunci fatti trapelare per dimostrare di essere ancora in sella più che per guidare davvero la Rai verso una trasformazione che abbiamo sollecitato più volte durante l’emergenza covid.
Segnaliamo infine che mentre l’Ad annuncia un rinnovato confronto con le istituzioni per il Contratto di Servizio, in parlamento stanno per togliere alla Rai altre decine di milioni di euro.
Non è che – a dispetto degli slogan – la grande rivoluzione Rai la dovranno pagare lavoratrici e lavoratori con i propri posti di lavoro?
Esecutivo Usigrai