Una pagella sui giornalisti della Rai servizio pubblico basata sui sondaggi, come se si trattasse di influencer a caccia di consensi sui social. Rimaniamo stupiti di fronte a indiscrezioni di stampa, secondo cui la Rai vorrebbe affidare a una società esterna la valutazione dei suoi conduttori televisivi e radiofonici, inclusi i giornalisti.
Un giornalista non deve essere gradito a qualcuno ma credibile per serietà, imparzialità e per la professionalità con un cui svolge il proprio lavoro. Un’operazione simile appare alquanto rischiosa e fuorviante. Misurare la bravura dei giornalisti in base ai like, sarebbe il punto di non ritorno.
Se fosse vero quanto riportato da un quotidiano sulle intenzioni della Rai, ci troveremmo di fronte a un processo che guarda al marketing invece che al servizio ai cittadini.
Il sindacato delle giornaliste e dei giornalisti Rai, che finora non ha ricevuto alcuna informazione su questa decisione dell’azienda, è profondamente contrario a valutazioni basate su sondaggi. L’unico parametro accettabile è la professionalità di ciascun giornalista del servizio pubblico ispirata al Contratto di Servizio e dalla Carta dei diritti e dei doveri del giornalista del servizio pubblico.
L’Esecutivo Usigrai