Non c’è nulla di normale nel mettere un controllore su programmi di informazione come Report che hanno, da sempre, un giornalista come autore e conduttore e oggi un direttore giornalista che supervisiona le puntate prima della messa in onda.
I vertici Rai, ingessati dalla politica che impedisce loro anche di nominare i direttori di testata, eseguono le direttive di chi non gradisce le inchieste giornalistiche.
Spacciano per normale il controllo editoriale sui programmi di informazione che vogliono affidare a un non meglio identificato dirigente che dovrebbe dunque decidere su un prodotto che ha figure giornalistiche di vertice con le qualifiche necessarie per realizzare e controllare ogni puntata. La verità è che stanno commissariando spazi di informazione che non riescono a bloccare in altro modo.
Non se ne accorge Unirai che infatti loda le iniziative dei vertici dell’azienda anziché occuparsi di chi ci lavora: colleghi giornalisti che si vedrebbero togliere da un amministratore la gestione della scaletta, degli ospiti, dei contenuti e delle redazioni.
Un vero capolavoro di questo vertice che a soli pochi mesi dalla nomina, si muove come un’anatra zoppa, senza il potere di indicare nemmeno un direttore, tranne l’unico voluto dal governo, subito riassunto in Rai per tutta la durata del mandato dell’Ad. Per il resto c’è l’interim!
Esecutivo Usigrai