È incredibile che ciclicamente parta una campagna di disinformazione sul canone.
E allora ricordiamo – anche al Ministro dello Sviluppo economico Patuanelli – alcune cose:
1- come ampiamente documentato, la Rai ha già visto ridursi gli introiti da canone, tornando ai livelli 2013;
2- su 90 euro, solo 74 arrivano alla Rai: lo Stato trattiene 340 milioni di euro;
3- il Contratto di Servizio prevede che il piano industriale sia progettato “sulla base della definizione di adeguate risorse, rese disponibili dalle quote di canone destinate al Servizio Pubblico”. Cambiare le carte in tavola a partita in corso è una violazione del Contratto.
A questo punto il governo deve dire se vuole lo sviluppo della Rai Servizio Pubblico nell’interesse dei cittadini, o se invece vuole mettere in ginocchio la Rai, con le ovvie conseguenze dal punto di vista occupazionale.
Esecutivo Usigrai