Con un lungo e sentito applauso si è concluso l’intervento di Vincenzo Gualzetti, ospite della terza e ultima giornata del XVII Congresso Nazionale USIGRAI a Milano Marittima. Gualzetti, fondatore dell’Associazione “L’Arco di Chiara” e padre di Chiara, la 16enne vittima di femminicidio, brutalmente uccisa il 27 giugno 2021 da Andrea Iavarone, ha condiviso il drammatico racconto della sua esperienza e il suo impegno per la tutela dei giovani e dei minori.
Durante l’incontro, moderato da Vincenzo Frenda, è stato analizzato l’incremento dei reati persecutori e delle violenze fisiche nei confronti delle donne. “Ogni tre giorni in Italia viene uccisa una donna. È una strage”, ha evidenziato Frenda. Raccontando gli eventi che hanno portato alla morte della figlia, Gualzetti ha descritto l’assassino come “Una persona apparentemente normale, che quella sera l’ha chiamata con la scusa di consegnarle un regalo. L’ha colpita alle spalle con una violenza incredibile e una lucidità disarmante”.
Dopo l’arresto e la condanna a 16 anni e 4 mesi, l’assassino di Chiara non ha mai spiegato le ragioni del terribile gesto. “Io credo che l’abbia fatto semplicemente per sperimentare cosa significava ammazzare una persona – aveva raccontato il padre. L’ho capito da una sua frase, quando disse: ‘La colpivo, ma non moriva. Mi ha stupito la resistenza del corpo umano’.”
Gualzetti ha poi espresso amarezza verso il sistema giudiziario che, secondo lui, non offre sufficiente supporto alle famiglie delle vittime. “Non abbiamo potuto costituirci parte civile e, ancora peggio, non abbiamo potuto partecipare al processo per l’omicidio di nostra figlia. È un sistema che permette alla controparte di decidere se essere presente o meno, e che offre sconti di pena legati alla minore età dell’imputato”. La riflessione di Gualzetti è andata oltre il dolore personale, con un messaggio di speranza: “Portiamo avanti il progetto per una forte protezione dei giovani e dei minori, affinché tragedie come questa possano essere evitate in futuro”.
L’incontro si è concluso con l’impegno collettivo dei presenti a fare della protezione delle donne e dei più vulnerabili una priorità, attraverso il ricordo di Chiara e anche il lavoro di sensibilizzazione promosso dall’Associazione “L’Arco di Chiara”.
Photo by Costadura per UsigRai