E’ inutile che Bruno Vespa si affanni a cercare presunti complotti, la realtà è molto più semplice: TUTTI i cittadini, quindi anche i giornalisti, gli artisti e i politici, sono uguali davanti alle regole e come tutti i cittadini anche Bruno Vespa e’ tenuto a rispettarle per senso civico.
Le misure precauzionali decise per il Paese e dall’Azienda sono a tutela della salute pubblica e della salute di tutti i dipendenti, compresi i suoi collaboratori e quanti sono entrati in luoghi e contatti – quelli frequentati da Zingaretti suo ospite – potenzialmente contaminati.
Ieri il Segretario Usigrai ha posto domande chiare su questi e non altri fantasiosi punti. Domande alle quali il Sig. Vespa non ha ancora risposto:
1- Vespa dice di essersi sottoposto volontariamente al tampone. Come ha fatto, visto che i protocolli prevedono il tampone solo per persone a contatto con contagiati e contemporaneamente con sintomi?
2- Se la quarantena è di 14 giorni, perché la tempistica preventiva che vale per tutti per lui dovrebbe essere diversa? E’ quarantena volontaria? Se così si assume lui la responsabilità d’essere potenzialmente contagioso per tutte le persone con cui viene a contatto? Luogo di lavoro compreso?
Il richiamo a rispettare le regole a tutela della salute pubblica e dei dipendenti e a null’altro si riferiscono le domande poste dal segretario dell’Usigrai. Ogni altra lettura non e’ che una irresponsabile speculazione a cui chiunque dovrebbe astenersi considerata la drammaticita’ del momento che il Paese attraversa, a maggior ragione chi ha ruoli di responsabilità.
Ci sono centinaia di persone che vorrebbero fare il tampone per tranquillizzarsi e per rassicurare anche i familiari conviventi, ma tutte si sono adeguate alle regole: si chiama rispetto e dovere civico a cui siamo tenuti tutti, anche gli artisti ben retribuiti.
Usigrai e Fnsi