L’assemblea dei comitati di Redazione e fiduciari delle redazioni della Rai esprime forte preoccupazione per la situazione di stallo sulla nomina del nuovo Cda dell’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale.
Le logiche di spartizione del potere stanno avendo la meglio sulla necessità di dare una guida alla Rai che garantisca autonomia e indipendenza dell’azienda dal potere di partiti e governo.
Una riforma si rende quanto mai necessaria, in un momento in cui come ad ogni rinnovo dei vertici, i tentativi di controllare la Rai sono evidenti. Chiediamo che al più presto si apra il confronto, in parlamento e con le forze sociali, sulle modifiche richieste dal regolamento europeo Media Freedom Act.
Mentre è ancora tutto da realizzare il piano industriale, non vi è certezza delle risorse economiche di cui la Rai potrà disporre.
Sul piano dell’informazione annunciato per i mesi scorsi non è ancora stato avviato alcun confronto.
Mentre le redazioni vengono depauperate di risorse manca un progetto per lo sviluppo dell’informazione sulle piattaforme digitali del servizio pubblico, l’organizzazione del lavoro dei telegiornali e il futuro della Radio.
Restano irrisolti i nodi relativi agli organici necessari per coprire le esigenze di Testate, direzioni di genere e Ufficio stampa.
Riteniamo per questo non rinviabile il confronto con l’azienda sulla selezione pubblica.
Con i vertici Rai in proroga ormai da mesi restano ferme anche le trattative su temi molto sentiti quali il blocco delle Prime utilizzazioni per non alimentare il precariato; la stabilizzazione delle colleghe e dei colleghi della cosiddetta Fase 2 del giusto contratto, il tema della testata giornalistica per le direzioni di genere, la conciliazione vita/lavoro, la definizione del premio di risultato
CdR e Fiduciari condividono inoltre le preoccupazioni espresse dai sindacati di operai, impiegati e quadri della Rai sul piano industriale e l’incertezza di risorse destinate all’azienda ed esprimono massima vicinanza alle ragioni dello sciopero proclamato per il 23 settembre dopo la mancata approvazione dell’ipotesi di rinnovo contrattuale.
Cdr e fiduciari valuteranno i modi e le forme per una mobilitazione che metta al centro il ruolo della Rai Servizio Pubblico e il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori dell’azienda
Votato all’unanimità