«La Rai servizio pubblico deve una risposta a quanto denunciato dal presidente del Senato Pietro Grasso e quindi deve chiarire perché la seconda carica dello Stato è tenuta a firmare la liberatoria prima di un’intervista, mentre Salvo Riina ha preteso e ottenuto di firmarla dopo aver visionato l’intervista e verificato che andasse bene». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Usigrai, Vittorio di Trapani.
«Ribadiamo che il tema non è chi viene intervistato, ma come e perché – affermano –. Per questa ragione è bene non farsi distrarre dal tanto rumore e concentrarsi su questi punti fondamentali. Inoltre, ci chiediamo: chi era presente alla visione dell’intervista per il via libera alla messa in onda da parte di Riina? E poi, tutti gli altri ospiti della trasmissione hanno avuto la stessa opportunità di firmare la liberatoria solo successivamente? E già che ci siamo, l’editore del libro ha detto, non smentito, che ad alcune domande Riina non ha voluto rispondere.
Dove sono finiti quelle domande e quei silenzi? Perché non sono stati mandati in onda? Che fine hanno fatto l’etica e la deontologia della professione giornalistica? Queste domande non possono rimanere senza risposta. Il tema cruciale è l’idea di servizio pubblico che si vuole costruire. E quello a cui assistiamo oggi è uno degli effetti dell’azione combinata delle tante forze che lo vogliono smantellare».