La Fnsi si costituisce come parte civile nel processo nel processo contro gli esponenti del clan Spada di Ostia accusati di aver rivolto minacce di morte alla collega di Repubblica Federica Angeli.
È la seconda volta che la Federazione fa questa scelta: lo ha fatto alcuni mesi fa nel processo contro i presunti aggressori di Paolo Borrometi.
È una svolta importante da parte della Fnsi, che dà concretezza alla necessità di stare al fianco dei cronisti minacciati, al fianco di chi denuncia il malaffare, al fianco di chi lotta contro le mafie.
Di questo dobbiamo ringraziare il Presidente della Fnsi Beppe Giulietti, e il Segretario Raffaele Lorusso.
Ma anche noi giornalisti Rai possiamo fare la nostra parte.
Come siamo stati a Ragusa accanto a Borrometi, saremo a Roma in Tribunale quando sentiranno Federica Angeli.
Chi la minaccia deve sapere, e vedere, che lei non è sola.
Ma ancora non basta: l’Usigrai chiede alla Rai di raccontare le storie dei cronisti minacciati. Per garantire loro la “scorta mediatica”, importante quanto quella armata alla quale alcuni di loro sono costretti.
E poi ancora di riprendere le loro inchieste, per proseguirle, approfondirle, per fare un ulteriore passo in avanti sulla strada verso la verità.
Vittorio di Trapani