di Enzo Quarto*
Verità e neutralità sono due principi fondamentali del giornalismo, oggi profondamente in crisi perché intrecciati da una regola non scritta, ma pratica quotidiana, che è il matrimonio tra informazione e marketing. In molti casi la prima necessità del giornalista è dunque, scegliere tra verità e neutralità.
La domanda centrale è: il giornalismo può fare a meno della verità per essere neutrale?
La risposta è NO. Perché verità e neutralità sono niente senza legalità, giustizia e solidarietà, valori di cui la società contemporanea è assetata.
Il giornalismo oggi non può più rimanere neutrale di fronte alle ingiustizie, alle illegalità diffuse, alle mafie, alla corruzione, ad ogni cultura del malaffare, del sopruso e dello scarto. Così come non può nemmeno rimanere neutrale di fronte alla necessità di solidarietà come regola di vita.
Lo richiede la complessità “morale” del nostro tempo e la responsabilità educativa nell’uso delle parole, dei linguaggi, dei toni, nella comunicazione mass mediale e cross mediale.
Un giornalista deve saper interpretare il tempo in cui vive. Saper guardare oltre le apparenze. Saper scendere in profondità e dare spazio e visibilità alle periferie della quotidianità, che restano fuori dalle vetrine del marketing, ma che sono la vita vera della gente.
Come ci si può lamentare di vivere in un mondo “virtuale” se siamo i primi a manifestarlo come reale?
Un giornalismo che non sceglie è destinato a finire nella sua totale inutilità. Un giornalismo senza passione fa solo il gioco del marketing e delle potenze del mercato, quindi è solo al servizio dei più forti. E al massimo è solo capace di essere vetrina di se stesso.
In tutto ciò il servizio pubblico è prioritario. E’ l’emblema della verità, intrisa di legalità, giustizia e solidarietà, che sa scartare il loglio della superficialità e della malafede ammantata di “neutralità”.
A metà giugno i giornalisti della Rai andranno a congresso. Il miglior augurio per tutti, è che sia un congresso che indichi la strada maestra del rinnovamento e della scelta di campo.
* Articolo tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 3 maggio