Ho criticato la demonizzazione del M5S, di Beppe Grillo (e della sua famiglia) e di Roberto Casaleggio. Grillo ha idee che non condivido sull’Ordine dei giornalisti (altrimenti non lo presiederei: ho anche altri interessi). Ma questo suo continuo insultare i giornalisti non è degno di un uomo che dice di voler moralizzare la vita pubblica. Non ci sarebbero “folli assalti” di giornalisti se fosse possibile avere colloqui civili con chi rappresenta una forza politica importante. Con questa attenzione “morbosa, malata, sconvolgente” (come dichiara) Grillo ha gestito scientificamente la sua popolarità. Ma la democrazia impone il confronto: i giornalisti fanno domande e lui risponde. O sceglie il silenzio, assumendosi la responsabilità di tacere.
L’aggressione, per ora solo verbale, ai conduttori televisivi, accusati di volere, “con voce suadente, sbranare pubblicamente ogni simpatizzante o eletto del M5S” è una irresponsabile volgarità. Grillo non può continuare a sparare nel mucchio. Se ha contestazioni da fare le muova, con nomi e cognomi. L’Odg saprà intervenire così come ora reclama rispetto per quanti con serietà fanno il nostro lavoro.
Lo sa Grillo quante migliaia di colleghi lavorano con la schiena dritta per spiccioli di euro? Penso di no. Dovrebbe informarsi.
Enzo Iacopino
Presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti