Si deciderà tra pochi giorni sull’estradizione del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, richiesta dagli Stati Uniti.
Assange rischia una condanna a 175 anni di carcere per aver trovato e reso disponibili documenti riservati ma di interesse pubblico che sono stati diffusi da centinaia di testate giornalistiche in tutto il mondo.
L’Usigrai partecipa e sostiene le iniziative, annunciate oggi nella sede dell’ordine dei giornalisti, per continuare a fare pressione sulle autorità britanniche in vista della decisione dell’Alta Corte di Londra che tra il 20 e il 21 febbraio si dovrà pronunciare su Assange, oggi in prigione per aver fatto il suo mestiere di giornalista.
È una battaglia per la libertà di informazione, per la libertà di espressione, per i diritti umani, per il diritto di sapere di cittadine e cittadini, per ricordare che il giornalismo non è un crimine.