Non dire ancora se il canone Rai sarà o no pagato dai cittadini nella bolletta della luce mette a rischio gli investimenti e gli impegni che il servizio pubblico dovrà assumere con la firma del contratto di Servizio e l’approvazione del Piano Industriale.
L’incontro dei vertici Rai con Il Ministro Giorgetti sul canone non va nella direzione auspicata dal sindacato dei Giornalisti della Rai.
Anzi sulle “eventuali nuove soluzioni” da individuare al tavolo tecnico del Mef per mantenere le risorse necessarie alla trasformazione della Rai in Media Company sarebbe bene fare subito chiarezza ribadendo due cose:
1) L’uscita del canone dalla bolletta della luce non la chiede l’Europa
2) Ogni ipotesi di finanziamento attraverso la fiscalità generale è destinata a portare la Rai sempre di più sotto il controllo del governo e dei partiti che oltre alle nomine potranno decidere ad ogni mandato se e in che misura finanziare il servizio pubblico.
L’esatto contrario di quanto prevede il Media Freedom Act, il regolamento europeo che per l’indipendenza e l’autonomia dei servizi pubblici Radiotelevisivi e multimediali chiede agli stati membri norme che garantiscano una Governance libera dal controllo dei governi e per le risorse economiche che siano certe e di lunga durata.
Daniele Macheda- Segretario Usigrai