Dopo 2 mandati consecutivi passati come consigliere regionale (dal 2004 al 2014), dopo essersi candidato nel 2019 con il partito dell’attuale Presidente, risultando il primo dei non eletti nella sua circoscrizione. Chiamato dopo poco a ricoprire l’incarico fiduciario di capo ufficio stampa della Giunta Solinas, si dimette 45 giorni fa. Rientra in redazione e dalla qualifica di caposervizio viene promosso dalla direzione a quella di caporedattore della Tgr Rai Sardegna. Tutto questo a meno di 6 mesi dalle prossime elezioni regionali.
Con la direzione Casarin, già bocciato due volte da tutte le redazioni, e con l’avallo del vertice aziendale, stanno avvenendo fatti di inaudita gravità che minano direttamente alle fondamenta il servizio pubblico radiotelevisivo e la credibilità della testata e della Rai.
Chiediamo alla Commissione parlamentare di Vigilanza se quanto sta avvenendo nella Tgr rispetti i canoni di autonomia e di indipendenza che devono caratterizzare l’informazione del servizio pubblico.
Di certo, come dimostrato in questi giorni a Milano e a Firenze, le redazioni della Tgr sono pronte a mobilitarsi per difendere l’autorevolezza della testata da nomine dettate dalla politica o gravate da evidenti conflitti di interesse.
Esecutivo Usigrai
Coordinamento Cdr Tgr
Cdr Tgr Sardegna