La Rai sostiene il sindacato dei salari dimezzati ai giornalisti; concede sedi e permessi a Unirai/Figec e intanto alimenta il precariato

Un sindacato che fa comodo all’Azienda. Forse a questo puntano i vertici Rai, che senza troppi problemi danno sedi e permessi a un sindacato che vorrebbero riconoscere e legittimare quale rappresentanza dei lavoratori, anche se le iscrizioni languono. Salvo poi negare di averlo fatto.

Ecco allora che da Risorse Umane si inventano un simil permesso sindacale col quale qualche decina di dipendenti iscritti Unirai può assentarsi dal lavoro e organizzare addirittura il tour nelle sedi Rai in giro per l’Italia a fare proseliti.

Nulla a che vedere con quei vecchi sindacati che dopo 40 anni e migliaia di iscritti discutono ancora con l’Azienda su permessi e regole.

Per i nuovi sindacati l’Azienda ha aperto strade più veloci: incontro con i vertici, saluti e inchini nelle occasioni ufficiali e sede a Saxa Rubra (inaugurata nei giorni scorsi con brindisi e foto ricordo con i dirigenti Figec Cisal pronti a sbarcate in Rai con i loro contratti al massimo ribasso).

Ma siccome il nuovo sindacato non sfonda sui giornalisti dipendenti, Unirai ci prova ora con i precari chiamandoli a manifestare di fronte alla Rai.

Solo che colleghe e colleghi che da decenni collaborano con la Rai chiedono di avere il contratto Rai/Usigrai e non altro.

Ma su questo tema la Rai dei favori ai sindacati amici non vuole discutere con Usigrai, che, al contrario, chiede da tempo un accordo per stabilizzare i precari invece di continuare con la pratica ormai dilagante delle prime utilizzazioni.

Esecutivo Usigrai