L’intervento del Segretario Generale CGIL Maurizio Landini in occasione della prima giornata XVII Congresso Nazionale USIGRAI

Ci troviamo di fronte a tentativi sempre più evidenti di mettere in discussione il nostro modello di rappresentanza. Oggi viene messa in discussione l’esistenza stessa del sindacato come realtà autonoma […]Se è vero che il ruolo della RAI è quello di informare, allora questa battaglia riguarda tutti, non solo chi lavora in RAI. Il nostro compito principale rimane quello di fare domande. Porre domande è un diritto e un dovere”

Milano Marittima (Ravenna), 13 gennaio 2025 – “Sento forte l’esigenza di un cambiamento nel modo di fare sindacato. Il nostro compito è mettere le persone nella condizione di essere davvero libere, di decidere con autonomia cosa fare e come farlo”.

Lo ha affermato Maurizio Landini, Segretario Generale CGIL, intervenuto al XVII Congresso Nazionale USIGRAI, che si è aperto oggi, lunedì 13 gennaio, a Milano Marittima, dal titolo Solidarietà, Libertà, Diritti. Usigrai, di sana e solida Costituzione.

“L’intelligenza e la creatività di chi lavora devono potersi esprimere non solo nel proprio ruolo operativo, ma anche attraverso la contrattazione collettiva – ha evidenziato Landini -. Il sindacato non deve limitarsi a discutere di orari e salari, ma deve affrontare anche i contenuti del lavoro, le modalità con cui viene svolto e il senso stesso dell’attività professionale. Questo è un percorso difficile, soprattutto perché ci troviamo di fronte a tentativi sempre più evidenti di mettere in discussione il nostro modello di rappresentanza. Oggi viene messa in discussione l’esistenza stessa del sindacato come realtà autonoma”.

Permettetemi un momento di schiettezza: abbiamo assistito a figure di spicco delle nostre trasmissioni che hanno abbandonato la RAI, e questo ha causato un calo significativo degli ascolti. Lo stesso vale per i telegiornali, che continuano a perdere pubblico. Questi sono dati concreti con cui dobbiamo confrontarci” ha evidenziato Landini. “Qual è il rischio di questo processo? Un ulteriore impoverimento del servizio pubblico e una spinta verso la privatizzazione. Se consideriamo la RAI un servizio pubblico essenziale, allora dobbiamo urgentemente ricostruire la credibilità che stiamo progressivamente perdendo”.

Dietro a questa crisi si nasconde un problema più profondo: una crisi della democrazia – ha chiarito Landini – Oggi meno della metà dei cittadini partecipa al voto. Questo dato deve farci riflettere. Viviamo in un’epoca in cui il nuovo oro non è più il petrolio, ma la gestione delle informazioni e dei dati. Non riguarda solo chi lavora in RAI, ma coinvolge tutto il mondo del lavoro”.

Secondo Landini, “Negli ultimi anni si è imposto un modello d’impresa fondato sulla precarietà e sullo sfruttamento delle persone. Questo modello deve essere messo in discussione. C’è stato un tempo in cui la RAI insegnava anche a scrivere. Oggi sappiamo tutti leggere e scrivere, ma paradossalmente contiamo meno di coloro che, in passato, non avevano neppure questi strumenti”.

Un altro aspetto cruciale è la quantità di investimenti pubblici necessari per rafforzare il servizio pubblico e garantirne l’autonomia. Se è vero che il ruolo della RAI è quello di informare, allora questa battaglia riguarda tutti, non solo chi lavora in RAI. Il nostro compito principale rimane quello di fare domande. Porre domande è un diritto e un dovere. Solo così possiamo garantire un’informazione completa e libera da accuse di faziosità” ha concluso Landini.

Diretta streaming e social
E’ possibile seguire il XVII° congresso Usigrai (in allegato il programma) in diretta streaming sul canale Youtube di Usigrai www.youtube.com/@usigrai420, sul sito www.usigrai.it 
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Photo by Costadura per UsigRai