L’intervento di Monica Maggioni in occasione della seconda giornata del XVII Congresso Nazionale USIGRAI

Milano Marittima (Ravenna), 14 gennaio 2025 – “Tra meno di una settimana ci sarà un nuovo Presidente negli Stati Uniti e con lui arriverà un gruppo di persone intenzionate a portare cambiamenti radicali nel modo di concepire la democrazia: chi è legittimato a parlare e chi può esprimere certe opinioni. Ammetto di non essermi aspettata quanto sta accadendo in queste settimane!

Sono le parole con cui Monica Maggioni, Direttrice di DEOI, ha aperto il suo intervenuto questa mattina nell’ambito della seconda giornata del XVII Congresso Nazionale USIGRAI a Milano Marittima, dal titolo “Solidarietà, Libertà, Diritti. Usigrai, di sana e solida Costituzione”.
“Oggi hanno buttato giù la maschera: da Mark Zuckerberg a Jeff Bezos, figure che fino a vent’anni fa erano sconosciute e che retoricamente dicevamo che avrebbero deciso il destino del mondo, oggi davvero decidono il destino del mondo! E questa è una realtà concreta. Imprenditori del digitale che dal mattino alla sera possono decidere cosa pubblicare, come e cosa non pubblicare o cancellare. Il controllo dell’informazione va nelle mani di pochi.

“Ho spiegato tante volte perché il servizio pubblico è indispensabileprosegue la MaggioniNon si tratta solo di bravura e capacità dei giornalisti, che ci sono anche nel privato, la RAI è indispensabile per la sua struttura, per ciò che rappresenta e per ciò che c’è dietro. È un pilastro della democrazia. Il servizio pubblico non appartiene a nessuno. È un bene comune. Pensiamo a Jeff Bezos e al Washington Post. Qui, le decisioni editoriali possono essere condizionate dagli interessi del proprietario e l’abbiamo visto con le recenti dimissioni della vignettista”.

La partita che si sta giocando oggi è molto più grande. Se crediamo davvero che il servizio pubblico sia un valore, dobbiamo riconoscere il suo legame diretto con la democrazia di un Paese. La forza della Rai sta proprio in questo. Tuttavia, ho un timore: da troppi anni si parla di digitale senza definire chiaramente la nostra posizione. Siamo dentro o fuori?”.

Monica Maggioni torna a sottolineareQuindici anni fa parlare di digitale era pionieristico. Oggi è una necessità. Le generazioni che oggi ci considerano irrilevanti è cresciuta di età: parliamo dei quarantenni. Dobbiamo decidere se vogliamo che questa sfida non sia solo nostra, dobbiamo affrontarla come parte di una battaglia più ampia: quella del valore della democrazia. Se continuiamo a rimanere verticali, senza aprirci all’orizzontalità delle nuove tecnologie e delle nuove modalità di comunicazione, resteremo indietro”.

“Abbiamo però un vantaggio: possiamo imparare dalle esperienze altrui. Se anche voi temete, come me, ciò che abbiamo di fronte, allora la risposta deve essere completamente diversa. Dobbiamo lavorare insieme su questi punti: assicurarci che la Rai resti centrale, conquistare e riconquistare il pubblico che abbiamo perso, rafforzare i valori del servizio pubblico”.

“Il mio senso di gratitudine verso questa azienda mi spinge a costruire questo percorso – conclude Questa sfida è urgente e non possiamo permetterci di fallire. O lo affrontiamo insieme, o perderemo insieme”.