La crudeltà inflitta sul corpo della giornalista Ucraina Viktoria Roshchyna, restituito dai Russi alle autorità del Paese insieme ad altre centinaia di corpi di prigionieri, rappresenta la perdita di umanità a cui conduce la spirale di violenza innescata dalle guerre.
Le azioni efferate su chi è testimone dei crimini consumati nei conflitti armati si scaricano sempre più frequentemente su giornalisti, blogger e chiunque racconti e mostri quello che accade nelle guerre.
Prevale, sull’etica e i valori entro i quali anche un conflitto armato dovrebbe muoversi, la logica della sopraffazione e della violenza incontrollata ed esibita a monito per chi ancora crede che la conoscenza dei fatti sia un diritto primario dell’essere umano che va difeso e tutelato.
L’Usigrai esprime cordoglio e vicinanza a familiari e colleghi di Viktoria Roshchyna.