L’Esecutivo dopo aver occupato l’azienda di servizio pubblico nominando un vertice che continua ad assumere esterni e ad elargire milioni attraverso contratti a giornalisti e artisti graditi, ora la affossa con un taglio secco di 400 milioni del canone che era già il più basso d’Europa.
Come può la Rai – che ha 600 milioni di debiti accumulati negli anni – sopravvivere a un tale taglio di risorse?
Un taglio di quasi il 25 percento delle risorse significa smantellare il servizio pubblico, ridurre l’informazione per i cittadini e mettere in ginocchio tutto il settore dell’audiovisivo.
Peraltro, ci chiediamo come sia possibile firmare oggi un contratto di servizio per 5 anni, quindi con impegni e obblighi precisi, senza avere certezza di risorse per lo stesso periodo.
Esecutivo Usigrai