Diciamo no alla Supercoppa italiana in Arabia Saudita.
È l’appello lanciato dall’Esecutivo Usigrai in occasione dell’incontro con la redazione Rai della Liguria, nell’ambito del giro in tutte le regioni per presentare il Contratto di Servizio.
È assurdo quanto inaccettabile che la Lega Calcio abbia scelto di giocare in quel Paese, a meno di 3 mesi dell’assassinio del giornalista Khashoggi, di cui non si sono avute più notizie dopo essere entrato proprio nell’ambasciata saudita di Istanbul in Turchia.
La Rai Servizio Pubblico ha i diritti di questo evento: come possiamo accendere i riflettori su una festa sportiva celebrata in un Paese sul quale gravano molto più che sospetti su questo omicidio?
È vero che gli ultimi Mondiali si sono giocati in Russia, dove – da Anna Politkovskaya in poi – non si conta il numero di cronisti e oppositori uccisi. Ma in questo caso si va deliberatamente a giocare una gara tra due squadre italiane a casa di un regime che ancora non ha fatto chiarezza sull’omicidio Khashoggi.
Dato che la Rai ha i diritti di esclusiva di questa partita e considerato il nostro ruolo di servizio pubblico, in applicazione del contratto di Servizio chiediamo al Cda di intercedere presso la Lega Calcio perché torni sui suoi passi e non faccia disputare il match in Arabia Saudita.
Non tutto può essere monetizzabile.
Perché una volta tanto la Lega Calcio, club blasonati come Juventus e Milan, non compiono un gesto che restituisca allo sport, al calcio, il senso del suo valore sociale?
Rinunciate a quei milioni di euro e giocate la partita in una città italiana che in questi mesi ha dovuto piangere vittime dell’incuria, degli abusi, degli scempi sul territorio, Genova e Palermo in testa.
Esecutivo Usigrai