Riformare non vuol dire tagliare, eliminare, sopprimere. Il Paese e il Servizio Pubblico hanno bisogno di più informazione.
L’Usigrai chiede da tempo una riforma vera e profonda della Rai. E certo non lo è quella che emerge dall’articolo di oggi di Repubblica.
Ormai è iniziato il valzer delle indiscrezioni: una danza che durerà mesi. Alla quale non intendiamo partecipare. Ricordiamo che prima che qualunque ipotesi venga resa nota è indispensabile il dovuto confronto sindacale.
Intanto farebbe bene il Direttore Generale a smentire quanto pubblicato oggi su Repubblica: la grande riforma di cui la Rai ha bisogno non puo’ ridursi a qualche sforbiciata di qualche edizione di Tg, magari solo perché “fanno concorrenza” a qualcun altro.
Per di più neanche una parola sul futuro e gli investimenti per le Redazioni regionali, la Radio, lo Sport e Servizi parlamentari.
Nessuna riforma potrà esser seria se non sarà complessiva o se sarà fatta per conservare il potere di qualcuno o accrescere quello di qualcun altro.
Il Dg smentisca quella che sembra essere una “riformina”, se non vuol essere preda – o peggio complice – del Gattopardo.
Esecutivo Usigrai