Aderisco volentieri alla bella iniziativa promossa dall’Usigrai il prossimo 8 maggio. Giusto mobilitarsi. Il testo del governo fa un vero e proprio strappo nella e della nostra giurisprudenza costituzionale. Il servizio pubblico non dipende dal governo e c’è da chiedersi, dunque, se la strada scelta dall’esecutivo non sia proprio sbagliata. Non solo. L’indicazione che pare emergere sulla vendita di parte delle quote di Rai-Way può diventare l’inizio di una vera e propria slavina privatizzatrice.
Non si tratta di contrapporre la conservazione dell’esistente, bensì una grande consultazione pubblica in vista del rinnovo della concessione con lo stato, previsto per il maggio del 2016. Allo “smagrimento” del servizio pubblico va contrapposta l’idea moderna e innovativa della Rai come bene comune. Chi è conservatore? E’ l’unico modo per rimanere in Europa, che mantiene tra i suoi punti identitari (vedi il Trattato di Amsterdam del 1997) proprio la scelta del servizio pubblico.
Vincenzo Vita