Milano Marittima (Ravenna), 13 gennaio 2025 – “I giganti dei social media avevano promesso un’informazione libera e accessibile a tutti, ma oggi assistiamo con preoccupazione a come si piegano senza alcun pudore agli eventi mondiali, condizionando il flusso di informazioni. Questo rende ancora più urgente e necessario il ruolo di un servizio pubblico affidabile e indipendente, che sappia rispondere ai bisogni della comunità nazionale”.
Sono le parole di Roberto Natale, Consigliere di Amministrazione RAI, intervenuto al XVII Congresso Nazionale USIGRAI, che si è aperto oggi a Milano Marittima dal titolo Solidarietà, libertà, diritti. Usigrai, di sana e solida Costituzione.
Natale ha voluto ricordare con “profonda gratitudine David Sassoli. Il suo impegno per un’Europa fondata su valori di solidarietà, giustizia e libertà ha lasciato un segno indelebile. Purtroppo, oggi questi valori sembrano essere dimenticati proprio da quell’Europa che lui ha contribuito a costruire”.
“Non posso – ha aggiunto Natale – non affrontare la questione del blocco della commissione parlamentare di Vigilanza RAI, già evidenziata dall’onorevole Floridia. Questo stallo sta rallentando il percorso di revisione della legge sulla governance della RAI, una riforma che consideriamo cruciale. Rischiamo di concludere questa legislatura senza aver modificato una legge inadeguata, così come lo era la precedente Legge Gasparri. Di fronte a questo blocco politico, dobbiamo chiederci: cosa possiamo fare nel frattempo?”
“La risposta è semplice: dobbiamo puntare sul dialogo. Questa azienda ha bisogno di più confronto, di più ascolto – sostiene Natale – L’incontro con i rappresentanti dei lavoratori non può e non deve essere visto come una gentile concessione, ma come un momento fondamentale per costruire insieme il futuro. Inoltre, dobbiamo smettere di cedere spazi e contenuti pubblici alle emittenti private. Il servizio pubblico deve ritrovare la propria identità, oggi messa in discussione. In merito al prossimo contratto di servizio è necessario allargare il confronto a tutte le forze sociale. Sull’attuale contratto di servizio è preoccupante che si sia spenta qualsiasi forma di dibattito, anche sul rispetto dei principi che contiene. Non possiamo permetterci alibi: serve un impegno concreto e immediato”.
Il nostro compito principale rimane quello di fare domande. Non possiamo criticare chi governa, come la Presidente del Consiglio, per non parlare di scuola o sanità se noi stessi non poniamo le domande giuste su questi temi. Porre domande è un diritto e un dovere. Solo così possiamo garantire un’informazione completa e libera da accuse di faziosità.