Radio Rai è il marchio che cresce di più in tutto il settore radiofonico. Un risultato che dimostra ancora una volta la centralità dell’informazione, che i giornalisti del Giornale Radio si impegnano ogni giorno a fornire agli ascoltatori con passione e professionalità, sempre nel rispetto del Servizio Pubblico.
Peraltro, le cifre segnalano l’ottimo stato di salute dell’intero comparto radiofonico, unico a “tenere”, e anzi a crescere, in una generale crisi del mercato editoriale.
Per questo chiediamo al direttore generale Antonio Campo dall’Orto, che ha dichiarato in più occasioni di considerare la radio come un “asset strategico dell’azienda”, di promuovere e assecondare la crescita di un mezzo che dimostra, ogni giorno di più, di essere in grado di raccogliere la sfida dell’informazione crossmediale.
Una urgenza assoluta alla luce anche dello shopping avviato sul mercato da un grande gruppo privato.
E’ ora di investire in quella che, a torto, spesso è stara considerata una ‘sorella minore’ della televisione, per svecchiarne le dotazioni tecnologiche e rilanciarne la presenza sul web e sui social network, come chiediamo da anni. Investimenti ma non solo.
Al Direttore Generale chiediamo anche di riaprire un confronto, alla luce degli ascolti registrati dal canale ‘all news’ Radio Uno, per recuperare gli spazi informativi cancellati due anni fa da Gr2, Gr3 e GrParlamento.
Esecutivo Usigrai e cdr del Giornale Radio Rai