Una figuraccia annunciata, un orrore per gli appassionati di sport e una vergogna che ricade sulla testata. Nel periodo peggiore, offrendo ulteriori motivazioni a chi getta discredito sul Servizio Pubblico. La finale del Roland Garros sfumata, bruscamente interrotta sul 4-4 – ultimo set! – è un errore macroscopico e non certo dettato dall’emergenza.
Del tutto discutibili appaiono le scelte di palinsesto pianificate da tempo per sabato 7 giugno, metafora di quanto spesso già visto. La finale del Roland Garros altro non è che la prova più fragorosa di episodi simili passati spesso sotto silenzio perché la rilevanza non era della stessa portata.
Clamorosa autorete aver collocato la doppia finale di Lega Pro a ridosso di quella del tennis e aver concordato con la Lega la simultaneità dei due incontri!
L’episodio di ieri è l’esatta fotografia espressa dall’Assemblea del 10 aprile che si interrogava sulle identità dei canali, sul progetto editoriale con le conseguenti ricadute sull’organizzazione del lavoro. E mette in rilievo l’incapacità di valorizzare i diritti televisivi, di pianificare eventi noti da mesi e la scarsa considerazione per il lavoro dei colleghi.
Tre eventi di grande attesa televisiva (Roland Garros e le due finali di Lega Pro) ‘ammucchiati’ e maltrattati da una programmazione di palinsesto inefficace e miope, insensibile alle preoccupazioni dei colleghi che per tempo – e più volte – avevano manifestato ogni tipo di perplessità.
La situazione che si è venuta a creare, per altro ipotizzabile alla vigilia, e la sua gestione ha evidenziato la pessime scelte adottate da chi era chiamato a prendere una decisione.
L’Esecutivo e il CdR di RaiSport comprendono l’amarezza e l’indignazione dei cittadini e dei colleghi coinvolti ai quali manifestano la propria solidarietà.
L’azienda non può restare in silenzio: è necessario che agisca affinché non si ripetano più episodi del genere che gettano discredito sul Servizio Pubblico.
L’Esecutivo Usigrai e il CdR di RaiSport