Il governo ha deciso che la Rai può scendere fino al 30% della proprietà di Rai Way dando di fatto il via alla privatizzazione di un bene pubblico che, in vista della fusione con Ei Tower controllata da Fininvest, si avvia ad avere con l’azienda Rai solo un contratto di servizio che garantisca i livelli di trasmissione.
Non si tratta, come è evidente, di una semplice operazione economico finanziaria ma di una scelta che apre la strada al possibile smembramento della Rai. Tra deludenti risultati di ascolto, fughe di conduttori e censure editoriali, l’attuale CdA, su preciso mandato del governo Meloni che ha nominato questi vertici, sta avviando sul viale del tramonto la più grande industria editoriale del paese, senza un’idea di futuro se non quella dei destini personali, in vista del prossimo rinnovo dei vertici.
L’Usigrai chiede a tutte le forze sociali di unirsi in difesa della Rai bene comune e contro la privatizzazione degli asset strategici del Paese, costruiti anno dopo anno con le risorse economiche versate da tutti i cittadini nelle casse dello stato.
L’Usigrai per la libertà di informazione e l’autonomia della Rai sul palco della Fiom a Napoli per l’assemblea dei delegati giunti da tutta Italia per la manifestazione di domani “La via maestra” organizzata dalla CGILUsigrai: telemeloni sugli schermi di Rainews senza mediazione giornalistica. È questa la Rai megafono dei partiti