La censura che arriva oggi nei confronti del vertice Rai è senza precedenti. E conferma la denuncia fatta dall’Usigrai, con il pieno sostegno della Fnsi, attraverso l’esposto inviato nei mesi scorsi all’Anac e alla Corte dei Conti.
L’Autorità di garanzia anticorruzione, creata dal governo in carica per assicurare trasparenza nella gestione dei soldi dei cittadini, ha accertato che il vertice Rai prima si è dotato di procedure anticorruzione e poi le ha palesemente violate.
Ad esempio con il mancato utilizzo, tranne in un caso, del job posting. O addirittura con una assunzione effettuata in presenza di ipotesi di conflitto di interessi.
Una situazione che mina la credibilità del Servizio Pubblico, sulla quale serve una urgente riflessione dell’azionista, ovvero il ministero dell’Economia, e della Commissione parlamentare di Vigilanza.
Anche perché è di tutta evidenza che questi atti illegittimi saranno valutati dalla Corte dei Conti per verificare l’eventuale danno erariale e le conseguenti responsabilità, a partire dal Direttore generale e dal Consiglio di Amministrazione.
L’Esecutivo Usigrai