Domenico Quirico è tornato dopo 5 mesi di prigionia: “un’esperienza molto dura ma anche una grande esperienza”. In queste poche parole rivolte al suo direttore cogliamo la passione del giornalista per il proprio lavoro, fatto andando sul posto, tra la gente, in mezzo alle lotte e alle violenze, tra i diritti negati e conquistati.
Nel rallegrarci per il suo rientro pensiamo a quanti ancora sono prigionieri per il loro lavoro di giornalisti in tutto il mondo e a padre Paolo dall’Oglio di cui non si hanno notizie da mesi.
Il fiocco giallo per la libertà di informazione quindi resta, come resta la richiesta alla Rai di dare maggiore spazio all’informazione da e sul mondo.
Non è vero che solo le guerre, e solo alcune, fanno notizia o solo le crisi economiche e politiche. C’è un intero mondo da raccontare e c’è la ricerca della pace.
Sabato scorso la Rai ha perso un’occasione non prevedendo nessuna programmazione speciale sulle reti generaliste sull’evento mondiale della veglia per la pace in piazza San Pietro. Di chi la responsabilità?
L’Esecutivo Usigrai
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