Beppe Grillo usa metodi squadristi non degni di un leader politico e non compatibili con un sistema democratico.
Una cosa è il legittimo diritto di critica un’altra sono le liste di proscrizione con le foto dei nemici da abbattere.
Il linguaggio di odio utilizzato è irresponsabile e pericoloso.
Se davvero ha a cuore la libertà di informazione e il Servizio Pubblico, Grillo la smetta con il qualunquismo e la propaganda violenta e chieda ai suoi parlamentari di presentare progetti di riforma dei criteri di nomina dei vertici della Rai e disegni di legge contro i conflitti di interesse. Altrimenti lo “sfascista” è lui.
L’Esecutivo Usigrai