Nelle ore che precedono il cda della Rai che darà corso all’ennesima occupazione dell’azienda di servizio pubblico, si staccano anche gli ultimi biglietti del Totonomine.
Una lotteria alla quale non abbiamo mai partecipato. E non cominciamo oggi.
Come sempre a noi interessano i criteri: autonomia, indipendenza, professionalità.
Tutti requisiti che si possono trovare facilmente tra i dipendenti della Rai.
Non serve nessuna salvatrice, nessun salvatore della patria che arrivi dall’esterno; sarebbe uno schiaffo assestato a una intera azienda.
La valorizzazione delle risorse interne – prevista anche dal contratto di servizio – non può essere uno slogan: a quelle parole va data sostanza con i fatti.
Scelte fatte fuori dal perimetro aziendale sarebbero una prova di incoerenza del vertice Rai: non si può parlare di conti in rosso e poi aumentare i costi con assunzioni dall’esterno.