Gentile Amministratore Delegato,
leggiamo un suo colloquio pubblicato oggi dal quotidiano La Stampa in merito alla censura del monologo di Antonio Scurati. Il titolo le attribuisce questo virgolettato: “Vogliono distruggere la Rai. Ora chi ha sbagliato paghi. Nessuno mi ha informato di cosa stava accadendo”.
Se vuol difendere l’azienda, lei ha il dovere di dire chi la vuole distruggere. E di difenderla.
Anche perché quello che sta accadendo oggi è il frutto prevedibile delle scelte assunte in questi mesi.
Per questo noi abbiamo il dovere di ricordarle che il suo primo atto come AD è stato quello di nominare Direttore generale, una persona che ha definito l’antifascismo nel 2019 “una caricatura paradossale”.
E dobbiamo ricordarle che – solo per limitarci agli ultimi giorni – all’interno della direzione Approfondimento sono state prese decisioni che minano la credibilità e l’autorevolezza della Rai. Dalla scelta di parlare di aborto a Porta a Porta con 8 ospiti tutti uomini, alla decisione di cancellare metà delle repliche estive di Report. E ora la cancellazione del contratto ad Antonio Scurati per “motivazioni editoriali”.
Così come dobbiamo ricordare che il Direttore dell’approfondimento è stato scelto da lei.
E non ci sono state conseguenze quando sul palco di Atreju ha definito Fratelli d’Italia “il nostro partito”.
Ma non è mai tardi per cambiare rotta. Quindi restiamo in attesa degli annunciati “provvedimenti drastici”.
Anche perché, gentile Amministratore Delegato, temiamo che non l’abbiano informata nemmeno in merito alla replica dell’Azienda al comunicato sindacale Usigrai letto oggi nelle principali edizioni dei telegiornali.
La replica parla di “tentativo di strumentalizzare con polemiche sterili un caso montato sul nulla”, mentre lei sulla Stampa La definisce “una questione che non può finire qui” e annuncia “provvedimenti drastici”.
Qual è quindi la valutazione aziendale?
Esecutivo Usigrai
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