L’ennesimo bavaglio alla stampa sull’attività giudiziaria rappresenta una grave lesione al diritto dei cittadini ad essere informati e si pone in contrasto con la libertà di espressione garantita dall’articolo 21 della Costituzione.
Dopo il decreto Cartabia sulla presunzione di innocenza che affida ai procuratori la responsabilità di decidere se di una inchiesta si debba parlare o meno, l’emendamento approvato ieri vieta ora la pubblicazione dei contenuti dell’ordinanza di custodia cautelare fino alla fine dell’udienza preliminare.
Si tratta di un provvedimento per il quale dal momento dell’arresto fino al processo, e quindi per mesi, potremo conoscere solo le iniziali della persona finita in carcere e niente più.
Non sapremo di cosa è accusato e quali prove sono state trovate a suo carico e quindi se si tratta di una reclusione legittima o eccessiva.
Se il nostro vicino di casa, un parente o un nostro amico sparirà dalla circolazione non sapremo se sia partito per un viaggio o sia finito nelle patrie galere.
Una svolta autoritaria quella votata dal Parlamento che cancella il ruolo di garanzia che la libera stampa riveste a tutela di tutti i cittadini, anche di quelli privati della libertà.
L’Usigrai aderisce sin da ora ad ogni forma di mobilitazione contro questo provvedimento e per la libertà di espressione e del diritto ad essere informati.
Esecutivo Usigrai