Milano Marittima (Ravenna), 15 gennaio 2025 – “Avete retto quando tanti avrebbero ceduto o preferito fare altro. Avete retto perché avete le idee chiare. Finché si hanno le idee chiare, il Sindacato regge. Quando si sa che al centro di un Sindacato ci sono la difesa dei diritti, la solidarietà, la libertà, la nostra Costituzione, allora quel Sindacato regge. E voi avete retto anche quando i Governi hanno provato a delegittimarvi, a buttarvi fuori dal tavolo. Sono andati all’attacco delle redazioni regionali, ma hanno dovuto cedere, sono dovuti scendere a più miti consigli e fare inevitabilmente accordi.”
Lo afferma Vittorio Di Trapani, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, intervenuto oggi alla terza giornata del XVII Congresso Nazionale USIGRAI a Milano Marittima, dal titolo “Solidarietà, Libertà, Diritti. Usigrai, di sana e solida Costituzione”.
In apertura, Di Trapani ha rivolto un ringraziamento al sindacato. “C’è una domanda che ho sentito spesso in questi anni: ma non dovevate sparire? Non eravate quelli che si dovevano estinguere? Ebbene, il 75% delle giornaliste e dei giornalisti della RAI è iscritto ad USIGRAI, il 90% dei quali partecipa al voto! Dietro l’attività sindacale ci sono donne e uomini, storie, sacrifici quotidiani, momenti dedicati agli altri. Grazie per quello che fate”.
Aggiunge Di Trapani: “E’ evidente che il mondo è cambiato. Non è retorica geopolitica. Roberto Morrione diceva sempre: oltre al testo fornite il contesto. Dunque, non mi posso fermare a raccontare quello che avviene oggi nel quotidiano se non racconto il contesto geopolitico. Il racconto va fatto in un contesto più ampio. E’ emersa una cosa nuova. Il tecnocapitalismo che si fa Stato. Che riesce ad arrivare al controllo degli Stati. Il salto di qualità introdotto da Elon Musk va capito fino in fondo. Ma questa è anche una grande opportunità. Rispetto ad un capitalismo di Stato – in Cina, come in Russia – e rispetto ad un capitalismo che si fa Stato negli Stati Uniti, abbiamo bisogno di più Europa. Dell’Europa dei diritti e delle libertà”
E invece in Italia quei diritti e quelle libertà sono sotto attacco. Negli ultimi mesi, per ben due volte, il ministro Salvini ha tentato di fermare degli scioperi. La giustizia amministrativa lo ha stoppato. Stanno attaccando i valori costituzionali, queste non sono scelte casuali”.
Sostiene Di Trapani “Il Ddl Sicurezza è un rischio per la nostra democrazia perché riduce gli spazi di libertà e protesta. Se ci fosse stato un Ddl come quello, che cosa ne sarebbe stato dei casi Cucchi e Aldrovandi? Il diritto di sciopero è sotto attacco. Anche il diritto di critica e di cronaca sono sotto attacco. Con tutte le norme che riguardano la presunzione di innocenza. Ha iniziato il Governo Draghi, con la riforma Cartabia. Non abbiamo fatto distinzione tra Governi di nessun colore. Abbiamo fatto un esposto alla Commissione europea. Si tenta di imbavagliare ancora di più il diritto di cronaca dicendo che le ordinanze di custodia cautelare non si possono pubblicare. La relazione sullo stato di diritto della Commissione europea dice in Italia che c’è un problema, che deriva dalla legge sulla diffamazione, dalle querele-bavaglio, dal mancato equo compenso. Vorrei sapere cosa ne pensa il Governo quando i suoi ministri scagliano querele-bavaglio, fanno degli esposti per tentare di scoprire le fonti dei giornalisti. La CEDU ha detto in maniera molto chiara che non conta la fonte di provenienza dei documenti, conta se è una notizia o no. Quello è un diritto/dovere. L’Italia sta andando in un’altra direzione”.
“E’ in corso un’opera di revisionismo storico e sociale in questo Paese – prosegue Di Trapani -. Ecco perché il sindacato dà fastidio. Se salta l’elemento di diritti e libertà, e si parla solo di contrattazione, si passa da essere cittadini a sudditi. Ecco perché la tenuta democratica ha a che fare con le vertenze. Per questo voi dovete continuare a costruire comunità e valori. Mi chiedo: dov’è l’amministratore delegato della Rai? Gli accordi si trovano se la controparte ti rispetta. E se il rispetto non c’è, lo si pretende, anche con il conflitto. Abbiamo un consigliere eletto dai dipendenti: e non viene al Congresso dei giornalisti?
Secondo Di Trapani “i giornali sono comunità, le reti sono comunità, non puoi snaturarle. Non puoi pensare che cambiando qualche conduttore, cambierà l’opinione di chi guarda. Semplicemente i telespettatori cambiano canale. Ed è quello che sta succedendo, e i danni si vedono in termini di ascolto.
Ecco perché oggi il vertice Rai dice no alla selezione pubblica. Perché la selezione pubblica ha garantito l’ingresso di centinaia di persone libere. Bisognerà lottare per la selezione pubblica, perché ci abbiamo messo anni per convincere l’azienda. Indietro non si torna.
Ora però abbiamo una opportunità: l’applicazione dell’Emfa. Ma bisogna attrezzarsi per pretenderne la piena e corretta applicazione: è arrivato il momento di costruire team di uffici legali che siano in grado di controllare e vigilare. Bisogna attrezzarsi per questa nuova partita”.
Di Trapani conclude con un appello “Dobbiamo essere capaci di mettere da parte l’io per costruire il noi. Solo così possiamo essere credibili. Questo è il sindacato che continua ad emozionarsi, ad intendersi come una comunità, ad amare il servizio pubblico nonostante chi tenta di infangarlo”.
Foto di Fedele Costadura