Inaccettabili le due velocità dell’azienda.
Solerte nell’eseguire l’ordine di vendere RaiWay, lentissima nel chiedere il parere di costituzionalità a tutela del patrimonio aziendale.
Come si spiega l’estrema lentezza del Dg della Rai e del CdA che hanno impiegato un mese prima di dare mandato a un costituzionalista per verificare la legittimità del taglio di 150 milioni? La decisione sul ricorso arriverà quando il decreto avrà avuto il via libera già da un ramo del Parlamento.
Invece, su RaiWay, grande velocità: il decreto ancora non era neanche pubblicato in Gazzetta Ufficiale che il settimo piano di Viale Mazzini era già al lavoro per disporre il collocamento in borsa.
Tutto questo senza aver ottenuto, preteso, dal governo-azionista chiarezza sul futuro della Rai e del Servizio Pubblico.
Il vertice di Viale Mazzini ha scritto al Ministero dell’Economia per annunciare le pesanti ricadute sull’azienda del taglio di 150 milioni. Perché ora agisce senza neanche attendere una risposta? I dipendenti hanno il diritto di saperlo.
Ancora più urgente la proposta dell’Usigrai a governo e parlamento: accantonate il decreto e facciamo la riforma della Rai in 60 giorni, si può e si deve fare.
L’Esecutivo Usigrai